Analisi del Sito

Dal punto di vista metodologico non è possibile realizzare interventi di edilizia sostenibile senza una profonda conoscenza delle caratteristiche del luogo in cui si ipotizza l’intervento.

“….Lo stile degli edifici dovrebbe essere diverso in Egitto e in Spagna, nel Ponto e a Roma e nei paesi e nelle regioni di diversa natura. Perché in una parte la terra è oppressa dal sole, in un‘altra parte la terra è troppo lontana da esso, in un ‘altra ancora è ad una distanza moderata.”

Vitruvio libro I del De Architectura

Una corretta analisi di un sito permette quindi di “conoscere il luogo” sul piano geo-biofisico, della sua memoria storica, di fatti e valori figurativi, che ne determinano la singolarità e l’unicità.

 …..Occorre poi che l’architetto conosca la scienza medica, in considerazione delle zone determinate dall’inclinazione dell’asse terrestre (in greco Klimata), e delle proprietà dell’aria e dei luoghi, che possono essere salubri o malsani, e delle acque; se non si prendono in considerazione infatti questi elementi non è possibile costruire alcuna abitazione salubre.

Vitruvio libro I del De Architectura

Integrare con il contesto presuppone la conoscenza e la riconoscibilità di un luogo, ossia occorre saperne cogliere la sua essenza, quella che viene definita come carattere ambientale. Una corretta analisi storica, culturale, sociale, morfologica, climatologica, della tradizione e cultura dei materiali locali, risulta conoscenza prioritaria per poter progettare in continuità ed omogeneità con gli elementi che compongono l’unità paesaggistica nel suo insieme.

L’”Analisi del sito”, effettuata nella fase iniziale della progettazione, comporta la ricognizione dei dati più facilmente reperibili, utilizzando le fonti della pianificazione urbanistica comunale o sovraordinata, le cartografie tematicheregionali e provinciali, i Servizi dell’ARPAT, i dati in possesso delle aziende per la gestione dei servizi a rete, ecc..

Aspetti cruciali da considerare al momento dell’analisi del sito sono i seguenti:

  • materiali locali utilizzati in passato e i loro sistemi costruttivi e tecnologici;
  • analisi del loro utilizzo nel contesto in cui si inserisce l’intervento;
  • forme e tipologie edilizie caratteristiche di quell’area;
    • orientamento e disponibilità di luce naturale.

nonché:

DISPONIBILITÀ DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI O ASSIMILABILI

Deve essere verificata la possibilità di sfruttare fonti energetiche rinnovabili presenti in prossimità dell’area di intervento.

In relazione alle specifiche scelte progettuali effettuate vanno valutate le potenziali possibilità di:

  • sfruttamento dell’energia solare (termico/fotovoltaico) in relazione al clima ed alla disposizione del sito;
  • sfruttamento dell’energia eolica in relazione alla disponibilità annuale di vento;
  • sfruttamento di eventuali corsi d’acqua come forza elettromotrice;
  • sfruttamento di biomasse e biogas;
  • possibilità di collegamento a reti di teleriscaldamento urbano esistenti;
  • possibilità di installazione di nuovi sistemi di microcogenerazione e teleriscaldamento.

CLIMA IGROTERMICO E PRECIPITAZIONI

In primo luogo devono essere reperiti i dati relativi alla localizzazione geografica dell’area di intervento.

In secondo luogo vanno reperiti i dati climatici (si vedano ad esempio la norma UNI 10349, i dati del Servizio meteorologico dell’ARPA, le cartografie tecniche e tematiche regionali, ecc.) che possono essere così riassunti:

– andamento della temperatura dell’aria: massime, minime, medie, escursioni termiche;
– fenomeni di inversione termica;
– andamento della pressione parziale del vapore nell’aria;
– andamento della velocità e direzione del vento;
– piovosità media annuale e media mensile;
– andamento della irradiazione solare diretta e diffusa sul piano orizzontale;
– andamento della irradiazione solare per diversi orientamenti di una superficie;

FATTORI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO

Nella realizzazione di un complesso edilizio non si può prescindere dall’effettuare una verifica legata alla sicurezza idrogeologica dell’area.

Nell’area di interesse idraulicodevono essere presi in considerazione:

  • la presenza di corsi d’acqua adiacenti;
  • la vicinanza con la falda freatica;

Nell’area di interesse geologico devono considerarsi invece:

  • la possibilità che il sito sia interessato da fenomeni di caduta massi;
  • la possibilità che il sito sia interessato da fenomeni franosi di ampia portata, di solito riportati negli strumenti urbanistici o negli studi di settore;
  • la possibilità che i terreni di posa della fondazioni abbiano scarsa capacità portante;
  • la possibilità che si verifichino fenomeni di liquefazione delle sabbie in presenza di determinate condizioni di presenza d’acqua;
  • il grado di sismicità della zona che, ai sensi della normativa, deve essere introdotto nel dimensionamento della strutture.

DISPONIBILITÀ DI LUCE NATURALE

Si tratta in questo caso di una valutazione soprattutto di tipo qualitativo e i dati sono facilmente desumibili da quelli ricavati dall’analisi del clima igrotermico, con la sola differenza che in questo caso l’accesso al sole ci interessa non per i suoi aspetti energetici, ma in riferimento all’illuminazione naturale.

CLIMA ACUSTICO

In sintesi, occorre in primo luogo valutare la classe acustica dell’area di intervento e quella delle aree adiacenti, reperendo la zonizzazione acustica del Comune.

In secondo luogo sarà necessario procedere alla localizzazione e alla descrizione delle principali sorgenti di rumore, che possono essere causa di inquinamento.

CAMPI ELETTROMAGNETICI

Il pericolo di esposizione ai campi elettrici e magnetici è un problema molto sentito in questi. L’analisi della presenza di campi elettromagnetici, si riduce spesso ad un rilievo a vista, sulla base di cartografia specifica indicante la presenza e la posizione di conduttori in tensione e ripetitori per la telefonia mobile o radio.

È necessario analizzare:

– se sono presenti conduttori in tensione (linee elettriche, cabine di trasformazione, ecc);

– se sono presenti ripetitori per la telefonia mobile o radio.

POSIZIONE DELL’EDIFICIO

L’edificio in bioedilizia va orientato in modo da utilizzare al meglio l’illuminazione naturale e l’irraggiamento solare. Dopo aver effettuato uno studio delle ombre che gli edifici circostanti proiettano sul lotto di progetto e, se necessario, dopo la redazione di uno studio sulla ventilazione, potremo scegliere consapevolmente il luogo in cui collocare l’edificio. In linea del tutto generale, possiamo dire che la superficie ideale di vetrate nel lato sud dovrebbe essere circa del 40% della superficie totale. Inoltre le finestre nel lato ovest, in estate, contribuiscono al surriscaldamento, per questo devono avere un efficiente sistema di ombreggiatura.