ANALISI ENERGETICA (valutazione del fabbisogno di energia per il riscaldamento)

Il bilancio energetico dell’edificio ai fini della valutazione del fabbisogno di energia per il riscaldamento prevede il calcolo:
• delle perdite di calore per trasmissione (attraverso l’involucro opaco e trasparente);
• delle perdite di calore per ventilazione;
• degli apporti gratuiti solari;
• degli apporti gratuiti dovuti alla presenza delle persone e ad apparecchiature.

parametri che influiscono sul bilancio sono:

• tipologia edilizia;
• destinazione d’uso e numero di occupanti;
• tipologia di impianto di riscaldamento;
• localizzazione per tipo di clima e gradi giorno della zona;
• esposizione dell’edificio e di ciascuna parete opaca e trasparente esterna;
• trasmittanza delle pareti opache e trasparenti.

La diagnosi energetica consiste in quelle attività atte ad individuare “lo stato di salute” del sistema edificio. Attraverso la diagnosi è possibile individuare e classificare le dispersioni energetiche dell’involucro edilizio, definire i quattro rendimenti medi stagionali (di emissione, di regolazione, di distribuzione e di produzione del calore), nonché rilevare i valori anomali, che segnalano le parti “sofferenti” dell’edificio o dell’impianto, che risultano bisognosi di interventi migliorativi

La Diagnosi Energetica degli edifici è:

• un insieme sistematico di rilievo, raccolta ed analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e alle condizioni di esercizio dell’edificio e dai suoi impianti;
• una valutazione tecnico-economica dei flussi di energia.

I suoi obiettivi sono quelli di:

• definire il bilancio energetico dell’edificio, individuare gli interventi di riqualificazione tecnologica e valutare per ciascun intervento le opportunità tecniche ed economiche;
• migliorare le condizioni di comfort e di sicurezza, riducendo le spese di gestione.

È richiesta principalmente nei casi seguenti:

• Come prerequisito in una ristrutturazione con riqualificazione energetica di un sistema edificio impianto.
• Nel calcolo della componente fissa di spesa nella contabilizzazione del calore come prescritto da UNI 10200 e dal DPR 59/09 per la ripartizione della quota a millesimi.
• Come prerequisito fondamentale di una successiva certificazione energetica.

La certificazione energetica consiste in è un atto formale di attribuzione ad un immobile di una determinata classe energetica.

Nella normativa europea il rendimento energetico dell’edificio è calcolato come la quantità di energia consumata con un uso standard dell’edificio. Quindi, nel calcolo è sommata anche l’energia utilizzata per il riscaldamento dell’ambiente e dell’acqua per uso igienico-sanitario, il riscaldamento, il raffrescamento estivo, la ventilazione e illuminazione.

I dati in esso contenuto sono:

• Valori di prestazione energetica dell’edificio:

– Fabbisogno specifico di Energia Primaria (EPH): esprime il fabbisogno di energia primaria complessivo degli impianti riportato in un’unità di riferimento di energia primaria. Più è basso tale valore migliore è la prestazione energetica.
– Fabbisogno energetico specifico dell’involucro per la climatizzazione invernale (EH): esprime il fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’ambiente. Più è basso tale valore, minore è la quantità di energia richiesta per riscaldare l’edificio. Gli elementi che influenzano maggiormente questo parametro sono: trasmittanza delle pareti, infissi, coperture e solette, esposizione, comune di ubicazione dell’edificio, ambienti adiacenti all’edificio (contro-terra, altri edifici riscaldati…), dispositivi per il ricambio d’aria controllato.
– Fabbisogno energetico specifico dell’involucro per la climatizzazione estiva (EC)
– Fabbisogno specifico di energia primaria per l’acqua calda sanitaria (EPW): esprime il fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria e dipende dalla superficie utile (mq) e dalla destinazione d’uso dei locali (residenziale, alberghi, uffici….)
– Fabbisogno energetico specifico totale per usi termici, riscaldamento e acqua calda (EPT): esprime il fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’ambiente (EPH) più il fattore che esprime il fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria (EPW).
– Contributo energetico specifico da fonti rinnovabili (EFER): esprime il contributo energetico di impianti a fonti rinnovabili (Solare Termico per la produzione di acqua calda sanitaria, Fotovoltaico per la produzione di corrente elettrica).

• Classe Energetica dell’edificio:

dalla classe A+ (case più virtuose) alla classe G (case ad alto consumo, solitamente di vecchia costruzione).

• Emissioni Gas Serra;

• Possibili interventi migliorativi del sistema edificio-impianto (a discrezione del soggetto certificatore);

L’Indice Energetico è il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento espresso in kWh·m2/a che in termini pratici quantifica il consumo dell’edificio permettendo di compiere valutazioni sia tecniche che economiche:

• 1 kg di gasolio genera circa 12 kWh
• 1 litro di gasolio pesa c.ca 0,85 kg e genera c.ca 10 kWh
• 1 m3 di gas genera circa 10 kWh

L’attuale normativa italiana (Legge 9 gennaio 1991,n. 10; DPR 26 agosto 1993,n. 412 e successivo DPR 21 dicembre 1999, n. 551) prevede per il sistema edificio-impianto il calcolo e la verifica del Fabbisogno Energetico Normalizzato (FEN) e del Coefficiente di Dispersione Volumica (Cd).

Il Fabbisogno Energetico Convenzionale è la quantità di energia primaria richiesta in un anno per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria di un edificio o di una unità immobiliare nelle condizioni convenzionali climatiche, di benessere e d’uso previste dalla normativa, Per il calcolo del consumo energetico convenzionale di riferimento si possono utilizzare le norme UNI 10344 (aggiornata dalla UNI EN 832), UNI 10379 e UNI 10349.

Il FEN è calcolato come rapporto fra il Fabbisogno Energetico Convenzionale diviso per il volume riscaldato e i gradi-giorno della località.

FEN =  [KJ/GGm3]

dove:

– Q: quantità di energia necessaria a mantenere la temperatura nei locali costante durante l’anno, con un ricambio di aria adeguato;
– V: volume dell’edificio al lordo delle strutture nella porzione di spazio delimitata dall’edificio e riscaldata da un  unico impianto;
– GG: gradi giorno dipendenti dalla località.

Il calcolo del coefficiente di dispersione volumica (espresso in W/m3°C) per trasmissione dell’involucro edilizio deve essere effettuato utilizzando le norme UNI 7357.