Il legno è sempre stato fondamentale per l’uomo che, pur con modalità e criteri diversi, determinati soprattutto dalle risorse forestali disponibili, dal clima e dall’evoluzione culturale, ne ha ricavato legna per riscaldarsi e cuocere i cibi, travature, attrezzi e vari assortimenti da lavoro. Storicamente, era considerato il materiale per eccellenza (nella bibbia, ad esempio, il termine legno è sinonimo di “materiale” ed ha fornito un valido contribuito allo sviluppo della nostra civiltà.
Carpenteria, falegnameria, arredamento, ma anche carta, imballaggi, giocattoli, strumenti musicali, componenti per la nautica e il settore dei trasporti, sono solo alcuni esempi di quanto il legno faccia parte integrante della realtà quotidiana e il suo impiego copra le più svariate applicazioni. L’approfondimento della sua conoscenza come materia prima e materiale si è registrato maggiormente in quei Paesi ove esso era più abbondante e costituiva una risorsa economica primaria (ad esempio, nei Paesi nordici). In tali aree geografiche si sono sviluppati una vera e propria “cultura del legno” e suoi impieghi prevalentemente funzionali (per isolamento termico) e strutturali (per la costruzione di abitazioni civili).
In Italia, soprattutto negli ultimi decenni, il legno ha avuto un ruolo secondario ed è stato superato da altri materiali ritenuti più moderni. D’altra parte, almeno nel nostro Paese, manca la dovuta attenzione al legno nella formazione dei progettisti i quali, non conoscendone a fondo le proprietà e le caratteristiche intrinseche, per alcuni pregiudizi radicati e per le responsabilità previste dalla legislazione vigente, molto spesso non lo considerano o lo usano in maniera inadeguata (ad esempio, con eccessivi sovradimensionamenti che fanno lievitare i costi delle strutture e ne alterano le potenzialità estetiche e architettoniche), relegandone per lo più l’impiego ove prevalgono le funzioni estetico – decorative. Di recente, il legno sta invece riscuotendo un rinnovato interesse, trainato soprattutto dalle evoluzioni tecnologiche intercorse (nel campo, ad esempio, degli adesivi e del lamellare) e dall’emergere di una serie di considerazioni tecniche ed ecologiche che gli hanno consentito non solo di recuperare importanza, ma addirittura di assumere posizioni di vantaggio rispetto ai materiali alternativi.
Ottima coibentazione. Le strutture in legno permettono di ottenere edifici a basso consumo: è facile realizzare un abitazione in Classe A, o con alcuni accorgimenti una casa passiva (una abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento convenzionale, ovvero senza l’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili). L’edilizia strutturale in legno consente di limitare i cosiddetti ponti termici (una discontinuità nei materiali costruttivi che genera anomale trasmissioni e dispersioni della temperatura), rendendo l’involucro dell’ambiente più protetto in ogni sua parte.
Ottimo comportamento antisismico. Le case in legno resistono molto bene ai terremoti e subiscono meno danni di altri materiali da costruzione (non è un caso che viene generalmente preferito nelle aree ad alta sismicità). L’intensità dell’azione sismica che investe un fabbricato è direttamente proporzionale alle masse: strutture realizzate con materiali leggeri come il legno hanno masse ridotte (quasi un terzo di una realizzata in cemento armato). La combinazione di pannelli di legno e connessioni metalliche (viti, chiodi, profili metallici) che lo compongono, incrementano grazie alla loro duttilità la capacità dell’edificio di dissipare l’energia del sisma. In virtù della sua leggerezza il legno si adatta benissimo ad essere utilizzato in edifici già esistenti (realizzati con qualsiasi tecnica costruttiva) per ampliamenti e sopraelevazioni. In un tempo molto più breve che con altri materiali da costruzione è possibile avere una maggiore superficie utile senza compromettere la struttura esistente, diminuendo il peso delle pareti e della copertura.
Buona resistenza al fuoco. Le sue qualità meccaniche si rivelano estremamente interessanti anche in caso di incendio. Pur essendo un materiale combustibile (a differenza di cemento e acciaio), le strutture in legno presentano una buona resistenza al fuoco, con un comportamento prevedibile e quindi sicuro. Il legno infatti, brucia lentamente perché la carbonizzazione procede dall’esterno verso l’interno della sezione, formando progressivamente uno strato carbonizzato che protegge il nucleo (il carbone è un ottimo isolante, addirittura 4 volte migliore del legno) senza immissione nell’aria di fumi tossici. La rottura avviene dunque per la progressiva riduzione della sezione resistente e non per improvviso decadimento delle sue caratteristiche meccaniche. Inoltre le strutture possono essere trattate con vernici particolari, naturali e ignifughe che in caso di incendio possono resistere fino a temperature di 1500°C e far carbonizzare solo la superficie proteggendo la struttura interna per parecchie ore.
Biosostenibilità. Nella fase di produzione il legno richiede un bassissimo consumo di energia, di molto inferiore a quella necessaria per la produzioni di altri materiali edili come il cemento o l’acciaio. Inoltre il legno utilizzato per costruire case è un materiale ecologico e totalmente rinnovabile; esso può essere trasformato e riutilizzato in modi differenti: dall’utilizzo come combustibile, alla produzione di pannelli, trucioli, alla produzione di carta, coibenti, concimi e altro. Il legno pertanto consente di realizzare edifici sostenibili con il minimo inquinamento ambientale. Infine il legno utilizzato nelle costruzioni proviene da foreste a taglio programmato, per questo possiamo considerarlo a tutti gli effetti un “materiale rinnovabile”.
Flessibilità progettuale. La versatilità delle strutture in legno consente di progettare forme e dimensioni la cui realizzazione con materiali tradizionali sarebbe difficile o impossibile. Le case realizzate con il sistema “Platform Frame” oppure in “X-Lam” sono compatibili con qualunque tipo di progetto, indipendentemente dalla sua complessità.
Salute. L’utilizzo di pareti in legno migliora il confort delle abitazioni. Il legno infatti è un materiale traspirante, con ottime proprietà termiche che garantisce un elevato comfort naturale sia in giornate secche sia in giornate umide. Inoltre il legno offre una buona schermatura naturale contro le radiazioni elettromagnetiche, impedendo alle stesse di penetrare all’interno degli spazi abitativi.
Tempi brevi bassi costi. La progettazione dettagliata e i componenti prefabbricati garantiscono tempi di costruzioni brevi e con molti meno imprevisti. È dunque possibile costruire una casa in pochi mesi, risparmiando così sui finanziamenti e rispettando i tempi di consegna.
Protezione dal rumore. Il legno ha buone proprietà di assorbimento acustico, grazie ad una combinazione di strati a densità diverse (pareti, coibente, rivestimento) e ad un accurato studio delle connessioni (che potrebbero trasformarsi in pericolosi ponti acustici) consente di realizzare edifici in grado di rispettare anche i requisiti acustici più severi. Le sue buone proprietà di assorbimento acustico lo rendono inoltre ideale per essere impiegato nella realizzazione di auditorium, sale da concerti, mense scolastiche, chiese e ambienti a forte aggregazione.
Durabilità. La struttura di una casa in legno va sempre protetta dagli agenti atmosferici ed è in grado di durare secoli se ben progettata e costruita (ci sono solai lignei in ottimo stato realizzati oltre tre secoli fa, e si ricorda come le più antiche imbarcazioni naviganti siano in legno). Il rivestimento esterno può essere sia in legno a vista che con un rivestimento a cappotto termico intonacato. Nel primo caso la manutenzione dovrà essere leggermente superiore a quella richiesta da una casa realizzata con materiali “convenzionali”, mentre nel secondo la manutenzione è praticamente identica a quella prevista per una struttura tradizionale.