A. COMFORT TERMICO
– Controllo ed uso del soleggiamento (estivo ed invernale)
– Ombreggiamento
– Protezione dai venti invernali
– Ventilazione naturale
B. COMFORT ACUSTICO
– Protezione dal rumore esterno
– Protezione dal rumore interno
C. RISPARMIO ENERGETICO
– Produzione acqua calda sanitaria
– Ottimizzazione del rendimento dell’impianto di riscaldamento
– Riduzione degli apporti interni
D. RISPARMIO RISORSA IDRICA
– Recupero acque meteoriche e acque grigie
CONTROLLO ED USO DEL SOLEGGIAMENTO
(ESTIVO ED INVERNALE)
È necessario favorire la penetrazione della radiazione solare diretta nel periodo invernale negli ambienti ad utilizzo diurno, evitando che possa diventare causa di surriscaldamento nel periodo estivo. Inoltre, bisognerà ridurre il fabbisogno di riscaldamento ambientale, basato sull’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili.
Requisiti qualitativi e quantitativi da garantire sono una percentuale di superficie irraggiata direttamente dal sole non inferiore ad 1/3 del totale ed un numero di ore medio di esposizione alla radiazione solare diretta (collocate sulla facciata SUD – ±20°) non inferiore all’80% della durata del giorno.
Strategie utilizzabili:
– Morfologia urbana ed edilizia, che garantisca il massimo accesso al sole;
– Posizione, dimensioni e caratteristiche degli aggetti esterni nell’edificio;
– Collocazione e scelta opportuna di essenze arboree;
– Sistemi solari passivi.
OMBREGGIAMENTO
Una migliore schermatura delle superfici vetrate contribuisce a migliorare il livello di benessere degli occupanti. Soprattutto in Italia, dove la radiazione solare termica è maggiore rispetto a paesi nordeuropei, i benefici possono essere ancor più evidenti.
Efficaci sistemi di schermatura dai raggi solari consentono di bloccare i raggi prima che questi colpiscano i vetri. La radiazione solare infatti, se intercetta i vetri, entra nell’ambiente e la sua componente ultravioletta, rimanendo bloccata nel locale, ne provoca il riscaldamento.
Altre soluzioni architettoniche come falde sporgenti del tetto, consentono di controllare la radiazione solare incidente aumentando le zone d’ombra sulla facciata.
Anche pergolati e piante rampicanti riducono l’incidenza della radiazione solare sull’involucro edilizio. Utilizzando piante che perdono le foglie durante l’inverno è possibile garantire l’irraggiamento della facciata durante questa stagione, quando gli apporti del sole sono importanti per ridurre l’utilizzo di impianti di climatizzazione.
Le schermature solari sono inserite nelle prerogative delle direttive prodotti da costruzione e ne seguono le normative relative via via rilasciate.
La marcatura CE è per il settore obbligatoria dal marzo-aprile 2006. Le norme EN UNI 13561 e EN UNI 13569 elencano tutti i prodotti del settore, il cui requisito essenziale sia la resistenza al vento.
La EN UNI 14501 è la base di riferimento delle misurazioni ottico energetiche e delle prestazioni che evidenziano il ruolo attivo delle schermature solari alla riduzione della trasmissione energetica delle superfici vetrate.
Le EN UNI 13363.01 / 13363.02 uniforma le formule di calcolo dei guadagno solare (fattore g) sia con metodi semplificati o complessi degli schermi associati alle superfici vetrate. Le schermature vengono calcolate a seconda delle posizioni tipiche rispetto alla superficie vetrata: esterna, interna ed interne alla superficie vetrata stessa (vetrocamera). La normativa tecnica di settore, disciplinata dal CEN (Comitè Europeén de Normalisation) segue le direttive dei materiali da costruzione, e dopo l’approvazione viene recepita dall’ente di normazione nazionale UNIche provvede alla traduzione ed integrazione con le altre norme preesistenti.
Strategie utilizzabili:
– vetri con caratteristiche di controllo selettivo della radiazione solare;
– sistemi schermanti.
Schema delle norme in vigore
– UNI EN 12045:2002 Chiusure oscuranti motorizzate – Sicurezza in uso – Misurazione delle forze trasmesse
– UNI EN 12194:2002 Chiusure oscuranti e tende interne ed esterne – Uso inappropriato – Metodo di prova
– UNI EN 12216:2005 Chiusure oscuranti, tende interne ed esterne – Terminologia, glossario e definizioni.
– UNI EN 12833:2003 Avvolgibili per lucernari e verande – Resistenza al carico della neve – Metodo di prova
– UNI EN 12835:2002 Chiusure oscuranti a tenuta d’aria – Prova di permeabilità all’aria
– UNI EN 13120:2008 Tende interne – Requisiti prestazionali compresa la sicurezza
– UNI EN 13125:2003 Chiusure oscuranti e tende – Resistenza termica aggiuntiva – assegnazione di una classe di permeabilità all’aria ad un prodotto
– UNI EN 13363-01:2008 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate; calcolo della trasmittanza totale e luminosa, metodo di calcolo semplificato
– UNI EN 13363-02:2008 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate; calcolo della trasmittanza totale e luminosa, metodo di calcolo dettagliato
– UNI EN 13561:2006 Tende esterne requisiti prestazionali compresa la sicurezza
– UNI EN 13659:2006 Chiusure oscuranti requisiti prestazionali compresa la sicurezza
– UNI EN 14201:2004 Chiusure oscuranti – Resistenza alle operazioni ripetute (durabilità meccanica) – Metodi di prova
– UNI EN 14202:2004 Chiusure oscuranti – Idoneità all’impiego degli azionatori elettrici tubolari e quadrati – Requisiti e metodi di prova
– UNI EN 14500:2008 Tende e chiusure oscuranti – Benessere termico e visivo – Metodi di prova e di calcolo
– UNI EN 14501:2006 Benessere termico e visivo caratteristiche prestazionali e classificazione
– UNI EN 14759:2005 Chiusure oscuranti – Isolamento acustico relativo al rumore aereo – Espressione della prestazione
– UNI EN 1932:2002 Tende e chiusure oscuranti esterne – Resistenza al carico del vento – Metodo di prova
– UNI EN 1933:2000 Tende da sole esterne – Resistenza al carico dovuto all’accumulo di acqua – Metodo di prova
VENTILAZIONE NATURALE
Lo spazio deve essere concepito e costruito in modo tale da consentire una efficace interazione con i flussi d’aria sia nella stagione estiva, sia in quella invernale. Pertanto, è richiesto che lo spazio fruibile venga protetto dai venti invernali senza tuttavia impedire la ventilazione naturale estiva.
Per garantire la ventilazione naturale, sostanzialmente è necessario prevedere: sbocchi d’aria in alto ed ingressi d’aria in basso, per due motivi:
– Effetto camino: l’aria calda è meno densa di quella fresca e tende a salire verso l’alto.
– Ventilazione incrociata: a causa della circolazione del vento, sui due lati opposti dell’edificio si crea una differenza di pressione che, se sono presenti finestre, provoca movimento d’aria.
Per raggiungere una abitabilità ottimale, è necessario perseguire un adeguato ricambio d’aria, che abbinato al recuperatore di calore porta ad un notevole risparmio energetico. L’afflusso fisso o regolabile di aria esterna avviene di solito senza uso di energia attraverso prese d’aria (bocchette, grigliette o aeratori). Per una casa passiva è sufficiente un tasso di ricambio dell’aria nell’ordine di 0,25 – 0,35 volumi all’ora. Aggiungendo delle resistenze elettriche sulle bocchette dell’aria oppure con degli scambiatori interrati geotermici che preriscaldono l’aria in ingresso si può soddisfare anche l’intero fabbisogno termico dell’edificio.
L’efficacia della ventilazione naturale controllata dipende dalla portata d’aria oraria generata dalla differenza di pressione esistente tra ambiente interno ed esterno.
Nelle figure seguenti sono schematizzate alcune tecniche di raffrescamento passivo.
Strategie utilizzabili:
– Elementi naturali/artificiali con funzione di barriera.
– Bocchette, griglie o aeratori opportunamente posizionati:
– nel periodo invernale, prevedendo griglie di ventilazione, nelle parti inferiore e superiore delle finestre, con controllo automatico dell’apertura in funzione di parametri ambientali predefiniti (temperatura, umidità, CO2);
– nel periodo estivo, prevedendo torrini di ventilazione ad estrazione naturale, comunicanti, tramite griglie o condotti, con i vani da ventilare, collocati ad un livello inferiore.
COMFORT ACUSTICO
È necessario ridurre al minimo la trasmissione negli ambienti interni dei rumori provenienti dall’ambiente esterno.
Dovrà essere garantito il rispetto dei limiti di livello di rumore ambientale stabiliti dalla legge Quadro sull’inquinamento acustico in funzione del periodo (diurno e notturno) e della classe di destinazione d’uso. CFR: DPCM 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”; DPCM 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”.
Strategie utilizzabili:
– occorre posizionare, se possibile, l’edificio alla massima distanza dalla fonte di rumore e sfruttare l’effetto schermante di ostacoli naturali ed artificiali (rilievi del terreno, fasce di vegetazione, etc.);
– tendere alla massima riduzione del traffico veicolare all’interno dell’area;
– disposizione dei locali che necessitano di maggiore uso lungo il lato dell’edificio meno esposto al rumore esterno;
– per l’involucro esterno dovranno essere utilizzati materiali naturali con elevato potere fonoassorbente.
PROTEZIONE DAL RUMORE INTERNO
Ridurre al minimo la trasmissione del rumore tra unità abitative adiacenti o proveniente da altri locali interni all’edificio (vani tecnici ecc.) è requisito indispensabile per il comfort abitativo.
Dovrà essere garantito il rispetto dei limiti di livello di rumore ambientale stabiliti dalla legge Quadro sull’inquinamento acustico in funzione del periodo (diurno e notturno) e della classe di destinazione d’uso. CFR: DPCM 14/11/97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”; DPCM 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”.
Strategie utilizzabili:
– corretta distribuzione degli ambienti interni, che preveda la collocazione delle aree a maggiore protezione sonora il più lontano possibile dagli ambienti adiacenti più rumorosi;
– collocazione dei locali tecnici più lontano possibile dalle aree sensibili e nel contempo adeguatamente fonoisolati;
– anteporre del materiale elastico fra lo scarico e le strutture;
– è opportuno adottare soluzioni ad elevato potere fonoisolante relative alle partizioni interne e/o fra unità abitative diverse e assemblare i divisori in modo tale da ridurre al minimo gli effetti di ponte acustico e di trasmissione sonora laterale.
PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
Ridurre i consumi di energie non rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria è uno dei basilari concetti del costruire in bioedilizia.
Obiettivo è produrre la più elevata percentuale possibile di acqua calda sanitaria (ACS) utilizzando fonti di energia rinnovabili o assimilate.
Strategie utilizzabili:
Utilizzo di pannelli solari con i seguenti accorgimenti e caratteristiche:
– Pannelli ad alta efficienza;
– Corretto orientamento dei pannelli ed inclinazione riferita alla latitudine del luogo.
Le fonti di energia/tipologie di impianto utilizzabili sono:
– Impianti solari attivi ad acqua;
– Impianti a pompa di calore;
– Impianti di cogenerazione di piccola scala;
– Collegamento a reti di teleriscaldamento servite da centrale cogenerativa;
– Generatori di calore ad elevato rendimento ed impianti dotati di adeguato isolamento termico.
OTTIMIZZAZIONE RENDIMENTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
Il rendimento ottimale dell’impianto va valutato caso per caso, tenendo sempre presente la combinazione delle sue quattro componenti:
–rendimento di produzione;
–rendimento di regolazione;
–rendimento di emissione;
– rendimento di distribuzione.
Strategie utilizzabili:
Gli interventi possono riguardare i vari fattori che concorrono a determinare il valore del rendimento globale dell’impianto di riscaldamento, che è dato dal prodotto del rendimento dei quattro sottosistemi in cui può essere scomposto.
– Produzione (hp): installazione di caldaie ad alta efficienza;
– Regolazione(hr): installazione della sonda climatica esterna e termostati ambiente, o valvole termostatiche a seconda del tipo di terminali;
– Emissione(he): utilizzo di pannelli radianti a pavimento oppure piastre radianti a bassa temperatura;
– Distribuzione(hd): ridurre al minimo le dispersioni termiche attraverso le tubazioni di distribuzione mediante corretta progettazione e coibentazione.
RIDUZIONE DEGLI APPORTI INTERNI
Il miglioramento del comfort ambientale può essere perseguito, specialmente in estate, tramite la riduzione dei carichi termici dovuti ad apparecchi illuminanti, elettrodomestici ed altro. E’ opportuno utilizzare con moderazione queste fonti di calore in estate per esempio, con nelle classiche lampadine ad incandescenza, l’80% dell’energia necessaria per il loro funzionamento, viene trasformata in calore.
Strategie utilizzabili:
Caldaie ad alto rendimento e basso consumo, abbinate a pannelli radianti funzionanti con fluido a bassa temperatura, lavorano a vantaggio del comfort abitativo.
RECUPERO ACQUE METEORICHE E ACQUE GRIGIE
È possibile razionalizzare l’impiego delle risorse idriche, favorendo il riutilizzo, sia ad uso pubblico che privato, delle acque meteoriche e delle acque grigie provenienti dagli scarichi dei lavabi, docce, lavatrici.
Bisognerà operare gli opportuni accorgimenti atti alla captazione e filtraggio delle acque meteoriche e loro adduzione alla rete idrica dell’organismo edilizio; captazione ed accumulo delle acque grigie, pari ad almeno il 70%, delle acque provenienti dagli scarichi e loro filtraggio a garantire caratteristiche igieniche che le rendano atte agli usi compatibili all’interno dell’edificio e/o delle pertinenze.
Strategie utilizzabili:
Predisposizione di sistemi di captazione, filtro e accumulo delle acque meteoriche, generalmente, caratterizzato da:
– Manto di copertura privo di sostanze nocive;
– Collettori di raccolta e di scarico impermeabili, ecc;
– Sistema di esclusione dell’acqua di prima pioggia, ecc;
– Pozzetto ispezionabile con sistema di filtrazione, ecc;
– Vasca di accumulo ispezionabile;
– Sistema antisvuotamento, collegato alla rete idrica principale, ecc;
– Valvole e conduttura di sfogo, ecc;
– Pompe di adduzione;
– Rete autonoma di adduzione, ecc.
Relativamente al sistema di recupero delle acque grigie, in sintesi è caratterizzato da:
– Rete di scarico separata a norma UNI;
– Pozzetto ispezionabile con sistema di filtrazione meccanica, ecc;
– Vasca di accumulo e di decantazione ispezionabile, ecc;
– Sistema antisvuotamento, collegato alla rete idrica principale, ecc;
– Valvole e conduttura di sfogo, ecc;
– Pompe di adduzione dell’acqua, ecc;
– Pozzetto di uscita dalla vasca ispezionabile, ecc;
– Rete autonoma di adduzione, ecc.