In Italia i consumi energetici annuali del settore edile sono circa il 30% dei consumi complessivi nazionali e sono responsabili di circa il 35% di emissioni di Co2 in atmosfera.
Attualmente il nostro paese è costretto a importare dall’estero circa il 17% dei consumi dell’energia elettrica totale ed è pertanto chiaro il vantaggio del contenimento dei consumi energetici del settore civile.
Le tecniche di Edilizia Sostenibile, applicate al patrimonio edilizio nuovo, ma anche a quello esistente, potranno consentire di operare risparmi dei consumi energetici ed idrici fino al 50% dei quantitativi attualmente assorbiti e quindi, nella ipotesi di una diffusione su scala nazionale, ridurre di circa il 17 % delle emissioni di CO2 equivalente.
Nel complesso che comprende la costruzione e ristrutturazione degli edifici e la loro gestione, il consumo di energia in termini primari, cioè riferito ai circa 190 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) del fabbisogno nazionale, costituisce circa il 45%. Inoltre, mentre il totale nazionale mostra tassi d’aumento minori dell’1% annuo, il Settore Civile, a causa della progressiva crescita della sua percentuale elettrica, aumenta i propri consumi primari del 2% annuo.
I 2/3 degli edifici italiani sono di costruzione anteriore alla L.373/76, pertanto lo stato dell’isolamento dell’involucro, raramente presente, è comunque ignoto. Gli edifici italiani presentano il minor consumo energetico specifico per mq fra quelli dei paesi sviluppati, ma uno dei maggiori consumi specifici per mq e Grado-Giorno. I bassi consumi per mq sono dovuti alla mitezza del clima, ma le nostre abitazioni possiedono involucri mal coibentati e/o il processo di riscaldamento non è gestito correttamente.